Mondi musicali che si abbracciano. Ritorna Beatscape al Marte


Non si fermano le serate internazionali di Beatscape al Marte. Venerdì 13 dicembre, sul palco della "mediateca" di Cava dei Tirreni, si esibiranno l'arpista statunitense Gillian Grassie e il cantautore cilentano Bogo. In più in omaggio alla cantautrice Patti Smith.

Ad aprire la serata quindi,  l’omaggio a Patti Smith con “TALKING ABOUT BEATSCAPE. PICCOLI RACCONTI DALL’IMMAGINARIO MUSICALE”, concept di Alfonso Amendola, a cura di Pietro Patrissi e Carmine Vitale.

Nello specifico, il terzo appuntamento con Beatscape vede l’abbraccio simbolico di due culture musicali diverse, due personaggi del panorama indipendente, l’esaltazione sonora del binomio Usa-Italia.

In evidenza la cantautrice Gillian Grassie, pluripremiata, in pieno tour internazionale, proveniente da Philadelphia (Usa). Il cantautore statunitense Marc Cohn, vincitore del Grammy Award nel 1992, ha detto della sua musica, “è raro ascoltare una giovane cantautrice così carica di sentimento e anche più raro sentire un’arpa con un groove così profondo e calzante. Sono stato conquistato subito dal suo sound”.

Il modo innovativo di usare l’arpa, l’espressività vocale e il suo coraggio cantautoriale sofisticato ma accessibile le hanno procurato apprezzamenti dalla Thomas J.Watson Foundation e dal Dipartimento di Stato Americano, molti riconoscimenti e il forte supporto dei suoi fan, che hanno finanziato il suo secondo album, “The Hinterhaus”, prodotto da Todd Sickafoose (Ani DiFranco, Anaïs Mitchell). Grassie si è laureata al Bryn Mawr College nel 2009 con una tesi sulla Letteratura Comparativa. Una narratrice naturale, la sua musica si ispira spesso alla letteratura. Giovanissima, 24 anni, si è esibita in tredici Paesi di quattro Continenti, portando l'arpa popolare a un nuovo pubblico: Stati Uniti, Canada, Russia, Colombia, Perù, Ecuador, India, Indonesia, Germania, Belgio, Paesi Bassi, Francia e Italia. L’innovativo uso dell’arpa, a metà tra il pop e l’elettronica, l’espressività della sua voce e l’indiscussa abilità di compositrice le hanno fatto guadagnare successo internazionale.

Ma la serata non finisce qui. Infatti, la Gillian incontra, sul palcoscenico del MARTE, il cantautore cilentano Bogo. <<Ho iniziato a suonare più o meno a 14 anni, dunque 7 anni fa. Sono cresciuto con gli Oasis e la cosa che mi ha spinto ad imbracciare la chitarra è stata la voglia di riprodurre i loro brani>>. Così racconta l’alba della sua carriera, Bogo, nome d’arte di Davide Napoleone. <<Da questa cosa è maturata naturalmente e senza troppe forzature la voglia di comporre brani miei, di approfondire questo passatempo e di sperimentare vari generi. Tra le varie sperimentazioni anche un trio IndieRock “Il Volo di Er” del quale ero batteria, voce e songwriter. Suonando in giro per i locali ho conosciuto Gianluigi Manzo, mio attuale produttore e fondatore dell’etichetta Tippin’ The Velvet. Poi da lì a poco ho iniziato a suonare da solista, scegliendo il nome BOGO semplicemente perché Davide Napoleone lo vedo più nome da pilota di formula uno. Il nome saltò fuori scherzando con degli amici durante un concertone dove si esibivano Verdena ed Afterhours in una sola serata>>. L’ep che attualmente è in lavorazione, presso gli studi Monochrome di Luigi Nobile, si intitolerà “Animali Stanchi”. <<Ha come tema principale la grande virtù che l’uomo sta acquisendo molto velocemente con il passare del tempo, quella di autodistruggersi consapevolmente>> spiega ironico, Bogo. Il progetto parallelo invece si intitola “Viddi na ficu carreca re pruna” (Vidi una pianta di fichi carica di prugne) e consiste nel recupero, nella reinterpretazione e nella pubblicazione di antichi canti delle terra cilentana, nello specifico Capaccio.


Con “Beatscape” il MARTE intende porre Cava de’Tirreni come pivot del Sud Italia su cui far orbitare esperienze di produzione indipendente significative e tendenze musicali attive nel panorama mondiale. L’idea di base risponde ad un’intenzione ben precisa: stimolare e favorire l’incontro di percorsi artistici diversi, amplificare la ricerca e il fermento musicale che vive e abita la Campania e favorire lo scambio culturale tra gli artisti emergenti italiani e stranieri.

La rassegna Beatscape nasce nell’estate del 2011, per esplorare la contemporaneità del “suono d’arte”. Dal pop rock all’elettronica, dalla musica sperimentale anni ’80 a quella dei giorni nostri, fino al cantautorato tout court. Diversi i nomi che hanno già calcato il palcoscenico di Beatscape. Il gruppo pop rock romano “Stag”, l’artista salernitana Denise Galdo, la nippo-norvegese SiennÁ paragonata a Bjork e Ryuichi Sakamoto; i Microlux, gruppo di chiaro stampo nordeuropeo formatosi dall’incontro tra Linda Edelhoff e Fabio Colasante; Le Rose e i Vidra; Luca Urbani, l’ex componente dei Soerba. E poi ancora, Claudio Domestico “Gnut”, la suggestiva Petra Jean Phillipson; i Salottica; Al Maranca; il norvegese che preferisce vivere in Sicilia, Nordgarden; la musica da cucina di Fabio Bonelli, un mix poetico di musica tradizionale, strumenti culinari e utilizzo della loopstation. Beatscape continua a scavare nelle più recondite sacche creative dell’universo musicale, creando un ponte immaginario tra il Sud e il Nord Italia, tra la fucina di artisti italiani e quella di altri Continenti.

Per ulteriori info:

Sulla rassegna - www.beatscape.it


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