Ritorna "Indievidui", il nonfestival che fa rumore

Ritorna INDIEVIDUI, progetto geomusicale arrivato alla seconda edizione.

Online su Youtube ogni due venerdì, Indievidui punta i riflettori sulla Campania da riqualificar: strutture, castelli, ferrovie in disuso, palazzi abbandonati, parchi. Spazi sottratti a cittadini e turisti che diventano location ideale di un set acustico.

Anche quest’anno si alterneranno dinanzi alle telecamere gli artisti più diversi della musicaindipendente. L’obiettivo è dimostrare che i luoghi possono parlare e suonare.

06/02/14 The Gentlemen's Agreeement al Lanificio 25 di Napoli

All’ingresso di Porta Capuana a Napoli quello che tutti conoscono come Lanificio 25 è una struttura quattrocentesca, originariamente annessa alla Chiesa di Santa Caterina a Formiello, divenuta fabbrica di lana nel Settecento. Oggi l’ex Lanificio Sava si impone nel quartiere multietnico di Porta Capuana come esempio di archeologia industriale, richiamando l’attenzione di cittadini e turisti. Al suo interno la “CarloRendanoAssociation” promuove eventi culturali come serate musicali, spettacoli teatrali, mostre d’arte contemporanea e corsi pomeridiani per adulti e bambini.

Subito fuori l’imponente costruzione il progetto “I love Porta Capuana” tenta di creare una rete tra gli abitanti e gli imprenditori di un rione schiacciato dal peso della microcriminalità. In questo intreccio di storie la musica firmata The Gentlemen’s Agreement ricopre un ruolo fondamentale. Si definiscono portatori sani di Erotic Swing. La loro missione è suonare il più possibile, portare il proprio sound da Napoli ovunque vi sia necessità di far bollire il sangue nelle vene. Nascono nel 2006, da allora portano in scena costumi e strumenti sempre nuovi. Un’orchestra diretta da Raffaele Giglio che ha le radici nel Mediterraneo e l’orecchio verso nuove avventure.


Come quella che accompagna la nascita del loro quarto disco, per il quale hanno pagato la registrazione e la grafica con un baratto. Attualmente la loro sala prove è il suggestivo Lanificio 25, struttura che li ospita in cambio di manutenzione e direzione artistica per le attività culturali del quartiere più eclettico del capoluogo campano.

QUI IL VIDEO: Indievidui: la quinta puntata con Rossella  Scarano

31/01/14 Rossella Scarano @ Ristorante abbandonato sul Vesuvio

Indievidui non punta i riflettori solo sui luoghi della Storia, stavolta il palcoscenico è uno spazio perso, come ce ne sono tanti in ogni città. Il rock al femminile di Rossella Scarano entra in un ristorante abbandonato alle pendici del Vesuvio.

“Lo spazio è l'estensione tridimensionale senza limiti in cui gli oggetti e gli eventi hanno direzioni e posizioni relative tra di loro.”

 Più che di oggetti ad Indievidui piace parlare di persone. Della relazione, quindi, tra le persone e lo spazio. Dopo aver portato la musica nei luoghi della Storia che si allontanano sempre di più dai cittadini, è tempo di mettere piede negli spazi persi.

Siamo sul Monte Somma, versante settentrionale del più celebre Vesuvio. La terrazza è solo la punta di un iceberg lussuoso che fino a qualche tempo fa accoglieva cerimonie sfarzose e piatti della tradizione. Un ristorante di tre piani a picco sul panorama.

Forse l’ennesimo abuso edilizio, forse una storia di investimenti economici finita male.

 Di certo è uno spazio. Ed oggi è perso. A cosa serve fingere di non vedere?


La denuncia è invisibile, ma si sente benissimo. La voce è di Rossella Scarano, una faccia giovane che ha già trascorso oltre un decennio sui palchi di mezza Italia.

“Reduci” è l’inedito che sa di estate e di amore, delle storie che passano e di quelle che arrivano. Accompagnata dal chitarrista Marco Sannino, la Scarano fa il verso ad un menù fantasma di un ristorante che non ha più un volto.

QUI IL VIDEO: Indievidui: la quinta puntata con Rossella Scarano

19/11/13 Buddha Superoverdrive al Castello di Cicala a Nola

Indievidui si guarda intorno, accende la telecamera e fa uno zoom sulle bellezze dimenticate. A volte capita che alza gli occhi, li posa su una collina che si innalza dal panorama e si chiede cosa racchiudano quelle mura tanto antiche. È così che si arriva a Castello di Cicala, a Nola. La musica ce la mettono i Buddha Superoverdrive.

Partono dal blues, lo stravolgono con rock, punk e garage, ci aggiungono testi in italiano e l’effetto overdrive è garantito. Tant’è che scelgono di chiamarsi Buddha Superoverdrive.

Valerio De Martino al basso e alla voce, Jonathan Maurano ai cori e alla batteria. Bruno il primo, biondo il secondo. Credono nella numerologia, così dopo il primo EP omonimo, lanciano un disco evento dal titolo “14/11/13”, in vendita solo quel giorno. Sul Web girano video di gente mascherata che recita i loro testi.

Probabilmente anche “1000 Watt”, il brano presentato per le telecamere di Indievidui, si presterà a diverse interpretazioni, diventando denuncia di un territorio troppo silenzioso.

Qui il video:

Indievidui: la quarta puntata con i Buddha Superoverdrive

A Nola, in provincia di Napoli, è la storia a tacere i secoli che invece potrebbe raccontare. Nella zona si hanno tracce della presenza umana sin dal Paleolitico. Le statue di Ottaviano Augusto e Giordano Bruno che si incontrano tra le strade della città ne lasciano intuire l’importanza che ha avuto nella storia. Quando dal V al XIII secolo Nola venne saccheggiata e distrutta dagli invasori, spopolata dalla peste, dalle eruzioni del Vesuvio e dai terremoti, solo un ristretto numero di famiglie rimase nella zona rifugiandosi sulla collina di Cicala.

Qui ha sede Castello di Cicala, tra i principali Castra d’Italia, che oggi giace in uno stato di abbandono. A nulla hanno giovano i recenti finanziamenti dell’Ue che hanno portato al suo interno il Parco Letterario ‘Giordano Bruno’ e un prezioso Planetario. Il Castello resta sconosciuto ai turisti e ad una gran fetta di cittadini. Il futuro della struttura è nelle mani di pochi volontari che lottano contro l’immobilità delle istituzioni.

05/11/13 I Luminal all'ex Tabacchificio di Eboli

Il fumo uccide, ma i tabacchifici suonano. Ad Eboli (SA) una struttura immensa e deserta prende vita col punk made in Italy dei Luminal.

INDIEVIDUI arriva alla piana del Sele, una delle zone più industrializzate del sud Italia. Gli edifici che la percorrono raccontano la storia di un popolo, la sua fortuna e la sua decadenza.

L’ ex tabacchificio Fiocche, utilizzato per l’essiccazione del tabacco, era un’enorme struttura composta da sette capannoni che giravano intorno ad uno spiazzo poligonale.

Nonostante i danni provocati ai tetti dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, si conserva la struttura fatta di mattoni e le arcate che oggi si rincorrono in uno spazio senza vita. Sono passati diversi anni dalla proposta di fare dell’ex Tabacchificio la sede del Museo dello Sbarco, poi destinato alla città di Salerno. Attualmente il progetto Tabacchifici Animati si propone di rianimare la struttura con una serie di manifestazioni.

INDIEVIDUI combatte l’immobilità delle istituzioni con la musica, che questa volta viene da Roma e ha il nome di una band che sta facendo parlare di sé e della sua irriverenza: i Luminal.

Qui il video:

Indievidui: la terza puntata con i Luminal

Loro detestano, prima di tutto, tutto. Che è ben diverso dal detestare, alla fine, tutto. Loro partono dal principio. Quel tutto è però il loro mondo, la loro giornata, le facce che incontrano e quelle che evitano. Quel tutto diventa musica: è così che nascono i Luminal nel 2006.

Carlo, Alessandra e Alessandro girano lo Stivale portando sul palco “Amatoriale Italia”, terzo lavoro in studio di una band che neanche Rete4 ha disprezzato. Se chiedete di loro in giro, qualcuno farà il nome di Lele Mora. Ma niente paura, è solo il titolo di un brano. I versi sono crudi, come nello stupro raccontato nel brano eseguito per Indievidui “Una Casa in Campagna”; i suoni sono duri, ma nel set acustico all’interno dell’ex Tabacchificio di Eboli abbassano i volumi per dar voce alla denuncia.

Di certo nella torta indie del Bel Paese, i Luminal sono la fetta più punk che si possa assaggiare.

11/10/13

La strada è quella che porta al Santuario della Madonna di Montevergine, vicino Avellino. Bisogna continuare la salita per trovarsi dinanzi ad un immenso spazio vuoto racchiuso da cancelli e filo spinato. A 1200 metri d’altezza, nel 1966 ha preso vita la stazione militare NATO, il più grande sito di comunicazione della Air Force in Italia. Un centinaio di militari americani - con le rispettive famiglie - viveva e lavorava nell’entroterra irpino. Gli statunitensi crearono stretti rapporti con la gente del posto, che divennero solidarietà nei primi soccorsi per il tragico terremoto del 1980.

Con la chiusura della base NATO è andato via tutto, dagli stabilimenti ai segreti di guerra. Resta l’incontro di due popoli, di culture differenti e di vicini di casa improvvisati. Uno spazio vuoto può riprender vita, ma quella vita non potrà mai prescindere dal suo passato.

Nel panorama della musica indipendente una sola voce poteva portarci così vicini all’America: la voce di Johnny DalBasso.

Alla chitarra c’è Johnny DalBasso. Alla batteria ancora Johnny DalBasso e l’armonica – a sorpresa – è di Johnny DalBasso.

Qui il video

Indievidui: la seconda puntata con Johnny Dal Basso


A mettere insieme la band è Johnny DalBasso, un mix di Clash e Buscaglione, di Battisti e Sex Pistols, di Beatles e Ramones. Una One man band che racchiude nei testi in italiano generi come folk, punk e rock. Se il nome trae in inganno, le origini avellinesi non lasciano dubbi al sangue tricolore che scorre nelle melodie di un esordio discografico che prenderà vita a dicembre per la Octopus Records. “Lampi nel Buio” è solo un assaggio. Il disco è un piatto che va servito caldo.

Per questo episodio INDIEVIDUI ringrazia i ragazzi di Spazi @ Rendere che armati di coraggio, passione e curiosità riposizionano sulla carta geografica i luoghi dimenticati.

Qui le loro avventure: www.spaziarendere.it

Con la musica di Giovanni Truppi e il Casale di Teverolaccio a fare da sfondo, ritorna INDIEVIDUI, progetto geomusicale arrivato alla seconda edizione.

Online su Youtube ogni due venerdì, Indievidui punta i riflettori sulla Campania da riqualificar: strutture, castelli, ferrovie in disuso, palazzi abbandonati, parchi. Spazi sottratti a cittadini e turisti che diventano location ideale di un set acustico.

Anche quest’anno si alterneranno dinanzi alle telecamere gli artisti più diversi della musicaindipendente. L’obiettivo è dimostrare che i luoghi possono parlare e suonare.

Si ricomincia venerdì 4 ottobre con una performance di Giovanni Truppi al Casale di Teverolaccio a Succivo (CE). Qui il link dell’episodio: Ritorna Indievidui

Edificato in età aragonese, il Casale di Teverolaccio diviene nel 1600 sede di un importante mercato di bestiame e formaggi, tanto da richiamare acquirenti dagli Abruzzi e dalle Puglie. Principi, baroni e famiglie nobili sono stati proprietari della struttura nel corso dei secoli. Solo nel 1985 diviene proprietà del comune di Succivo.

Dal 2002 grazie al Circolo Arci Spaccio Culturale nasce l’Atellana Festival: concerti ad ingresso gratuito che mirano alla conquista di uno spazio che i cittadini hanno dimenticato. Ma a settembre 2013 il Festival non c’è stato. La crisi economica non ha permesso agli sponsor di prender parte alla rassegna.

INDIEVIDUI – online a venerdì alterni - decide di ripartire dal nonfestival per dar voce al lavoro di tanti giovani volontari che per dieci anni hanno messo su una kermesse da fare invidia ai festival internazionali.

Il sipario della seconda stagione del programma geo|musicale si apre con Giovanni Truppi. Napoletano, classe 1981, Truppi è uno di quelli che sul palcoscenico teatrale potrebbe ricoprire ogni ruolo. Cantautore, compositore, musicista e attore. Dev’essere questo mix di arti a donargli una visione del mondo tanto ironica e dissacrante.

“Ti Ammazzo” è il brano che regala ad INDIEVIDUI, traccia del suo ultimo “Il Mondo è Come Te Lo Metti in Testa”. Un’ipotetica dedica a chi mente ogni giorno alla propria terra, chiudendo tutti i possibili canali tra la quotidianità e la cultura. Come chi nega la vita ad un Festival musicale.

INDIEVIDUI è un progetto che viaggia per la Campania mettendo piede nei luoghi senza vita.

INDIEVIDUI è voce del verbo individuare, perché è dalla scoperta che nasce la sorpresa.

INDIEVIDUI è la musica che si sporca le mani.

www.youtube.com/Indievidui

www.facebook.com/indievidui

www.twitter.com/Indievidui

www.indievidui.tumblr.com

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