Pumma Rock parte II: l'intervista a Giorgio Canali

Non c'è rabbia nelle parole di Giorgio Canali, ma tanta ironia e veracità. Quello che ci voleva per fare due chiacchiere con l'ex CSI, a poche ore dall'esibizione al Pumma Rock.

 

Intervista di Salvatore Sannino

Giorgio, ma secondo te il termine “indie” non è un po’ una parola di merda?
La musica “indio” certo, la musica etnica, la musica degli indios d’America, ti giuro...
Definirsi cosi oggi è un modo per indicare una sorta di controcultura o solo un modo per tirarsela e fare i fighi, in qualche modo ghettizzandosi?
Il 90 % di questi soggetti che parlano di queste cose sono le fanzine, le webzine, i giornalisti di qualche rivista un po’ patinata, qualche esploratore delle avanguardie frustrato perchè  non riesce a far le cose e quindi si mette a raccontare in giro che questo è bravo e questo no. Si, questi fenomeni sono inventati dai piccoli media ’de noantri’. Più indie di Giorgio Canali non c’è niente, perché se conti che Giorgio Canali ha vissuto una vita dentro una cosa che si chiamava Consorzio dei Suonatori Indipendenti, dei Produttori Indipendenti, che voleva dire non indipendenti perché fighi, ma perché lì dentro ognuno si faceva i cazzi suoi e gli altri rischiavano di prendersi anche dei graffi in faccia se venivano a calpestare il tuo terreno.


Spesso penso che senza i CSI un certo tipo di rock in Italia non avrebbe mai preso piede. Secondo te qualcosa resterà del mucchio di band che suona in questo periodo?
Io rimarrò! Perché comunque io sono immortale, quindi tra 30 anni sarò ancora lì a rompervi i coglioni a tutti, e gli altri saranno ricordati come delle meteore, tutti quanti.


L’ultima volta che ti ho incontrato è stato qualche mese fa a Napoli. In quell’occasione, a fine concerto mi facesti ascoltare un brano inedito (Lettera del compagno Lazlo al comandante Valerio, ndr) che avrebbe dovuto far parte di Materiali Resistenti vol.2.
No, è stato scartato per via di come suono l’armonica…sicuramente!


Naturalmente il brano non ha trovato posto nella compilation, è stato censurato perché contiene una bestemmia, com’è possibile??
E’ possibile perché Materiali Resistenti 2 è finanziato dal comune di Carpi, che aveva avuto un piccolo problema pochi giorni prima con un assessore che ha dovuto dare le dimissioni perché aveva scritto sul suo Facebook (e li torniamo alla solita menata moderna di come comunichiamo al giorno d’oggi) che i preti erano contro l’aborto semplicemente perché se no gli veniva a mancare la materia prima. Questo assessore, a un certo punto, su richiesta della stessa maggioranza (PD,) ha dato le dimissioni e quindi, siccome c’era già questa cosa qua pochi giorni prima successa,  gli arriva un altro sasso in consiglio comunale…li capisco, son degli sfigati post-democristiani, è normale che facciano questo tipo di scelte, li capisco moltissimo… devono morire! E’ quello il problema!


Ce lo suoni stasera?
Sempre, lo suono sempre, non c’è stato più nessun concerto senza quel pezzo lì. Anzi, piuttosto seghiamo altre cose, anche perché non l’ho ancora pubblicato su nessun mezzo fisico, non è neanche su Internet. Mi piace, c’è questa leggenda che si tramanda in mezzo al mio pubblico, ogni tanto c’è qualcuno che a metà della serata si mette a urlare “La lettera! la lettera! la lettera!” e allora “la lettera” salta fuori.


Continuerai a collaborare con Vasco Brondi o a suonare con lui nel suo prossimo album?
In questo momento sto aiutando Vasco come consulente esterno, perché cerco di non ripetere mai le avventure due volte di seguito con la stessa formula. Produrre due volte l’album dello stesso artista, secondo me, porta a una delusione totale di uno nei confronti dell’altro, a una mancanza di divertimento, a una specie di patina di stanchezza che si deposita. Vasco si sta facendo l’album da solo, mi chiama quando è ai punti morti. Ho messo delle chitarre, la settimana prossima faremo le voci insieme, farò la direzione delle voci e basta.


Non sarai in tour con lui?
No, sicuramente no, il tour è stata una cosa divertente che tra l’altro ha fatto si che “Nostra Signora Della Dinamite”, che era pronto un anno prima, rimanesse nel cassetto..non posso farlo un'altra volta e poi comunque ha i suoi nuovi musicisti, che sono la sua nuova famiglia.
Il mio lavoro sarà tutto qui, non sarà mirato alla produzione artistica. Io, se posso, preferisco guardarmi delle serie tv su internet, in streaming, piuttosto che fare il produttore. E’ una cosa che purtroppo ogni tanto sono obbligato a fare, vuoi perché un amico mi chiede, vuoi perché ogni tanto incrocio qualcosa che è veramente spettacolare e dico “lì ci devo essere!”, però sai…succede solo nel momento in cui una cosa la scopri e non l’hanno scoperta tutti.


Posso quindi chiederti se ti è piaciuto il finale di Lost...
Non lo so, cioè…siamo finiti in merda come al solito! Non ci si può rifugiare ogni volta nella pseudo religione perché cosi si giustifica tutto. Un bel niente e nessuno no? No, invece ci deve essere sempre uno spirito altissimo, che poi governa, dirige e alla fine boh! no, no il finale di Lost è stato buuu ma non per il motivo per cui la gente voleva le risposte, a me non me ne fregava nulla delle risposte, volevo le risposte sbagliate, non quelle giuste…alla fine son tutti morti, o qualcosa del genere e poi ognuno la vede come vuole. Sinceramente sono molto più preoccupato del fatto che sembra non andranno mai avanti con “Flashforward”…non possono fare come con “4400”, porco dio! Sono un fanatico. Guardo tutte le serie e, se posso, tutte in lingua originale perché le storpiature doppiate proprio non le sopporto!


Non canti più in francese?

Eh sono tornato in Italia, che cazzo canto in francese? Ho scritto un disco che era per più di metà in francese perché vivevo per più di metà del mio tempo in Francia. Se vai ad abitare in Africa è facile che tu possa fare un album con un colore molto africano, se poi te ne vai ad abitare in Mongolia… non penso che quando sei in Mongolia ti metti a fare un album africano! Se no sei veramente dissociato…


In Mongolia puoi fare Tabula Rasa Elettrificata…

Si vabbè ma quello di Mongolia non c’aveva un cazzo, solo la fascia sugli occhi di Giovanni, di Mongolia aveva giusto un paio di campionamenti e un paio di stronzate…quello è un album molto più rock’n’roll di quanto si pensi!


Il tuo ultimo album parla molto di te. E’ molto privato. Stai già lavorando a un nuovo disco?

C’è già un album pronto a livello musicale. Abbiamo già fatto delle sessioni di registrazione, perché noi improvvisiamo, costruiamo delle ipotetiche canzoni, oppure facciamo delle strutture lunghe che poi vengono tagliate, montate e io poi ci scrivo le parole sopra. Sono a un punto in cui non mi viene un cazzo da dirvi sopra e quindi spero di avere presto un’illuminazione, se no vuol dire che l’album uscirà tra un anno invece di uscire a ottobre quando era previsto. E’ musicalmente diverso, perché c’è Nanni al basso al posto di Claude, e c’è una chitarra in più che è quella di Steve Dal Col dei “Frigidaire Tango” che ormai fa parte di questo gruppo in pianta stabile da almeno 8, 9 mesi. E’ sempre elettrico e merdosamente sgarrato, però è diverso.


Più elettrico di Nostra signora della dinamite?
Mah, secondo me Nostra Signora delle dinamite è elettricissimo.


Intendevo dire meno intimo…
Ma sai l’intimo è una questione…boh! Da Tezenis c’è l’intimo, sai quella catena di negozi di biancheria? Penso che risalterò in sella e comincerò a farneticare di nuovo come un qualsiasi predicatore matto anzi penso che lo farò anche abbastanza con convinzione, soprattutto cercando di essere il più surreale possibile, perché voglio essere violento e gratuito, che poi è l’unica maniera di riuscire a muovere qualche coscienza. E poi è chiaro, parlerà anche di me.


Domani qui al Pummarock ci sarà Pierpaolo Capovilla e il suo Teatro degli Orrori: due parole su di loro.
Sai, il Teatro è un caso piuttosto particolare. A me piacevano moltissimo gli “One Dimensional Man”, a un certo punto quando Favero ha mollato la chitarra e se n’è andato è stato addirittura in questione il mio entrare dentro gli ODM come chitarrista. Abbiamo fatto anche un paio di sessioni di prove, poi non ricordo più perché non ci siamo presi, capiti. Il TDO è un fenomeno notevole, in crescita. Il primo album mi piaceva moltissimo, il secondo lo afferro meno,  l’impatto che hanno sulla gente è spettacolare. Cosa dire d’altro? Dite a Pierpaolo, domani sera, di dire meno stronzate tra un pezzo e l’altro che è meglio…e salutatemelo soprattutto!

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