Indievidui: la denuncia rock 2.0

Dimartino

Progetto utile e interessante quello di Indievidui, da settembre ogni settimana su Youtube. Il progetto, nato da un'idea di Saverio Monda (Radio Entropia), intende valorizzare la cultura e il territorio grazie alla musica indipendendente. Un viaggio con telecamera alla mano nella Campania silenziosa, tra location studiate ad hoc per la denuncia personale. Piccoli festival di provincia, parchi abbandonati ed artisti italiani come A Toys Orchestra, Nobraino, Dellera & D'Erasmo, Dimartino, The Niro, Margo Guazzone & Stag, Silvia Caracristi, This Is My Tv.

Oltre ovviamente a nomi emergenti campani come Epo, Abulico, Gnut, Nouer, Giovanni Block, La Rua Catalana, The Shak&Speares, The Mantra ATSMM, Rossella  Scarano, Sabba & Gli Incensurabili, Invinofender, Autunzmask.

08 Marzo 2013 Bologna Violenta @ La Distilleria, Pomigliano D'Arco(NA)

Non tutte le cose belle finiscono, alcune prendono solo una pausa.
INDIEVIDUI chiude con venticinque puntate la sua prima stagione: sei mesi in viaggio per la Campania da ri-vivere con dietro i bagagli della migliore musica indipendente.
Nuovi episodi sono già in forno, ecco perché l’ultimo appuntamento prende vita in una cucina, tra un mattarello e una chitarra. Chef Manzan – aka Bologna Violenta – si diverte a cucinare la Storia della Musica all’ex Distilleria di Pomigliano d’Arco (NA).

Un tempo era la “Fabbrica dello Spirito”, una struttura settecentesca a poca distanza dalla sede dell’industria che è diventata il volto della città, la Fiat. Oggi Pomigliano d’Arco ha una nuova veste che nasce proprio da un edificio che rischiava l’abbandono. Un’operazione di rivincita, prima ancora che di marketing, ha voluto far sorgere all’interno di una vecchia fabbrica il polo culturale della comunità. La Distilleria - Culture District, affiancata ad un Feltrinelli Point, è centro nevralgico di incontri, laboratori, concerti. Uno spazio che dà la possibilità soprattutto ai più giovani di avvicinarsi alla musica, alla letteratura, al giornalismo, all’arte. Una struttura che dialoga con le scuole e che potrebbe divenir sede dell’Università Federico II di Napoli, con il Dipartimento di Criminologia e numerosi master di formazione professionale. Per INDIEVIDUI la scuola di Cucina diventa un’insolita sala da concerto.

Classe 1976, trevigiano e mal pettinato, Bologna Violenta è il nome ispirato ai film polizieschi degli anni Settanta dietro cui si cela Nicola Manzan. Polistrumentista e manipolatore elettronico, come lo definisce la stampa, dopo diverse comparse nei gruppi rock del bel Paese, arriva nel 2005 al progetto di one-man-band. Dall’esordio omonimo al terzo album “Utopie e Piccole Soddisfazioni” il passo è breve. Nel mezzo ci passano anni di live, con oltre centrotrenta date tra Italia ed estero. Quella di Bologna Violenta è musica per chi odia la musica, o forse per chi odia i generi, visto che la radiografia dei suoi brani lascia scorgere musica classica e filastrocche, punk ed heavy metal. Il tutto condito da dialoghi strappati ai ‘mondo-movie’. Un Indieviduo senza genere, che fa a pezzettini la musica.

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01 Marzo 2013 Happy Milf @ Real Polverificio Borbonico, Scafati(SA)

Qualcuno definisce la Campania come la terra degli eccessi. Del tutto o niente. Spesso è così anche quando si parla della valorizzazione dei suoi tesori: sono fatti e misfatti di secoli di storia che oggi splendono al sole o si nascondono sotto la polvere dell’incuria. La nuova puntata di INDIEVIDUI è dedicata ad una ristrutturazione avvenuta, ma che appare ancora un timido spazio inarrivabile ai cittadini. La struttura è quella dell’ex Real Polverificio Borbonico di Scafati e la musica è quella di puro sangue mediterraneo degli HAPPY M.I.L.F.

Sabato 20 novembre 2010 i giornali parlavano dell'importante riapertura dell'ex Real Polverificio Borbonico, voluto da Ferdinando II per la produzione di polvere da sparo. L'edificio di Scafati giaceva abbandonato dal terremoto del 1980. La stampa parlava dunque di splendore ritrovato, con tanto di mostre e concerti per la sua (seconda) inaugurazione. A tre anni di distanza, la costruzione nei pressi dell'Ager Pompeianus, esempio di archeologia industriale, appare destinata alla collettività solo a metà. Al suo interno trova spazio il Centro per la Cultura a e le Arti di Scafati e la collezione Galleria Comunale di Arte Contemporanea, ma le attività a vita alterna non si chiamano 'valorizzazione'.

Nove componenti, una sola intenzione: liberare la musica. Sono gli HAPPY M.I.L.F., ovvero Music I’d Like to Feel, e sono d’accordo con Duke Ellington quando dice che esistono solo due generi di musica: quella bella e quella brutta. Nascono dall’unione di vari gusti musicali, lasciando ad ogni membro della band il proprio bagaglio melodico.  È così che l’hiphop si miscela a sonorità classiche e latine. Nessun genere si arrende all’altro, ma si lavora insieme per trovare il groove universale. L’obiettivo è la condivisione. Fino a far divenire l’esibizione un vero e proprio rito. Con due rapper, due dj, un basso, un violino, una beat box, delle percussioni e una voce femminile, gli HAPPY M.I.L.F. si posizionano a metà strada tra un’orchestra da palcoscenico e un freestyle da Bronx. Per Indievidui è “Si Ferness” il brano che veste di denuncia.

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22 febbraio 2013 Mathì @ Basiliche Paleocristiane, Cimitile (NA)

Ci sono luoghi sacri nei quali la musica è un elemento necessario, quasi come una pietra per un muro. Le Basiliche Paleocristiane di Cimitile sono uno di questi spazi. Dimenticate per troppo tempo, oggi sono aperte ai visitatori e alle più diverse forme di cultura, che qui vi trovano un palcoscenico magico. Protagonisti della nuova puntata di INDIEVIDUI i Mathì, eleganti cantautori di storie che oltrepassano la realtà.

Dove oggi sorge Cimitile, poco distante da Nola, anticamente si innalzava un tempio di Ercole. Fu in età romana che la città divenne luogo di sepoltura di San Felice, sulla cui tomba si edificò un mausoleo quadrato. A questa furono affiancate altre basiliche, fino al massimo splendore tra il IV e V secolo, quando S. Paolino di Nola vi si ritirò come monaco prima di divenire Vescovo.

Nonostante fossero tra le prime testimonianze cristiane, le Basiliche di Cimitile furono col tempo abbandonate. Solo da qualche anno sono stati effettuati importanti restauri e il complesso è oggi visitabile. Gestita dal comune, la struttura – nei suoi spazi aperti - è anche sede di concerti, come alcuni pregevoli appuntamenti del Pomigliano Jazz Festival.

I Mathì si definiscono come un’idea poetico-musicale per evadere dalla quotidianità. Il nome del gruppo richiama infatti il termine ‘metafisica’, cioè quello che non appartiene alla realtà. È la Natura, nella sua veste più elegante, la protagonista del primo lavoro “Petali Ridenti”. Un’autoproduzione nella quale Francesco, Antonio, Gennaro, Raffaele e Gennaro hanno dato vita ad atmosfere morbide e soffuse. Il cantato in italiano stupisce per la delicatezza e la preziosità dei testi. Per INDIEVIDUI estraggono “L’Abisso” da “(IN)QUIESCENZA”, seconda fatica in studio di prossima uscita.

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15 febbraio 13 Marco Guazzone & Stag @ Ferrovia Rocchetta Sant'Antonio-Avellino

Quello di INDIEVIDUI è un vero e proprio viaggio nella Campania da ri-vivere. La sua denuncia più grande non può che essere quella trovata lungo il cammino, come i percorsi abbandonati e i binari dismessi di una ferrovia. Per il ventiduesimo episodio del programma, la tappa è Atripalda - in provincia di Avellino – dove i tagli sui trasporti hanno reso inagibile una tratta importante per l’Irpinia. Protagonisti della nuova puntata Marco Guazzone & STAG, la scommessa della musica italiana.

Se la vita e le opere del critico letterario Francesco De Sanctis si immergono nell’atmosfera della Napoli di metà Ottocento, è utile ricordare che il maestro era originario di Morra Irpina, in provincia di Avellino. A poca distanza da lì si trova la località di Atripalda, dove ha inizio la linea ferroviaria Avellino – Rocchetta Sant’Antonio, fortemente voluta dal De Sanctis. Lunga circa 100 kilometri, attraversa anche in piccola parte la Basilicata e la Puglia.

Oggi nessun treno viaggia più su quei binari, costringendo gli abitanti dell’Irpinia al trasporto su gomma, più costoso e meno rispettoso dell’ambiente. Di pari passo non è facilitato il turismo che trova ostacoli  insormontabili nei percorsi abbandonati di una Campania che rifà il vestito all’economia tagliando sul diritto al viaggio.

Nonostante la giovane età (classe 1988), Marco Guazzone è tra i musicisti più amati dagli stranieri che fanno tappa nel Bel Paese. Ha aperto i concerti di Jay Brannan, Moby e Suzanne Vega. In Italia è il successo di Sanremo Giovani che gli offre visibilità, permettendo a Guazzone & STAG (i suoi musicisti) di continuare un tour che li condurrà anche oltre i confini nazionali.
Se “Guasto” - il singolo col quale si è presentato al grande pubblico - ha alzato il livello di attesa del disco, quello che ne è venuto fuori ha confermato e stupito ancor di più. Da aprile 2012 è nei negozi di dischi l’album d’esordio “L’Atlante dei Pensieri”, dal quale estrae – sui binari di una vecchia ferrovia – “Sabato Simpatico”.

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08 febbraio 2013: Silva Caracristi @ Chiesa ex abazia Santa Maria del Plesco, Casamarciano (NA)

Napoli conta quattrocentocinquanta chiese, nelle altre province campane la ricchezza non diminuisce. I numeri confermano il carattere di una regione in bilico tra cielo e terra, dove ad ogni luogo sacro corrisponde un problema profano. Il viaggio del programma INDIEVIDUI fa tappa nell’ex abazia di Santa Maria del Plesco, a Casamarciano, vicino Nola. La voce e la musica di questo appuntamento arriva da Trento e ha il nome di Silvia Caracristi.

Per la 21esima puntata le telecamere di INDIEVIDUI arrivano al borgo di Casamarciano - nell’agronolano - sulle scale dell’ex abazia di Santa Maria del Plesco, fondata nel XII secolo. L’antica chiesa, abbarbicata sulle prime pendici della collina di San Clemente che sovrasta il paese, divenne nel 1847 una Scuola di Arti e Mestieri. A questa era affiancata la Badia Virginiana, oggi un abbandonato Castello Mercogliano, nome della famiglia che acquistò l’immobile nel 1925.

Grazie alla sua architettura e le feste religiose che animano Casamarciano da luglio a dicembre, il turismo potrebbe facilmente divenire pane quotidiano di un borgo che conta poco più di 3.500 abitanti. Purtroppo il marchio di fabbrica della Campania Sconosciuta persevera nella sua lotta: chiudere gli occhi, dimenticare la storia, abbandonare le tradizioni a se stesse.

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Silvia Caracristi, classe 1983, è una cantautrice trentina che da qualche anno vive e prende ispirazione dalla scena indipendente della capitale. Definisce il suo genere come “musica d’autore per giocattoli e alta tecnologia”. Nasce infatti dai giocattoli l’avventura tra le note, da quando componeva canzoni nella sua  camerette e registrava la voce con un piccolo mangiacassette. Da lì al mondo del rock il passo è breve. Musical, concorsi e nuovi brani originali segnaleranno il suo nome tra le migliori proposte emergenti degli ultimi anni: è tra i dodici vincitori di Sanremo Lab 2007, poi semifinalista al Musicultura nel 2010.

La Caracristi è anche voce del duo Miniature, insieme a Gabiele Pierro, che ha pubblicato il disco omonimo lo scorso dicembre. L’obiettivo è quello di scomporre canzoni note, allontanandosi però dall’idea di sterile cover. Restituire nuova vita ai brani vestendoli di un’estetica minimale grazie all’uso di strumenti come la chitarra, l’ukulele, il toy-piano e la minifisarmonica.

Per INDIEVIDUI il brano “Medaglia d’Oro” – che anticipa l’album di prossima uscita – diventa una denuncia delicata e necessaria.

01 febbraio 2013: Invinofender @ stazione Cook, Ercolano (NA)

Se c’è un’immagine che viene in mente al mondo intero quando si parla di Campania, questa è la sagoma del Vesuvio. Da storia a leggenda, da souvenir a pericolo, da bellezza rara a inagibile cammino: l’unico vulcano attivo dell’Europa Continentale è tutto questo e molto altro.
INDIEVIDUI non poteva non mostrare cosa succede anche da quelle parti e un’enorme struttura abbandonata ha catturato l’attenzione di telecamere e musicisti.
Siamo all’ex Stazione Cook, fermata della Funicolare Vesuviana, in stato di abbandono dopo un’importante ristrutturazione. Una cattedrale nel deserto per la quale hanno prestato la voce gli Invinofender, in attesa della pubblicazione del primo album “A Foolish Rush”.

Cinquemila metri quadri in zona San Vito, ad Ercolano. Siamo alle pendici del Vesuvio – a 245 metri d’altezza -  nella stazione istituita nel 1903 dalla famiglia Cook, gli inventori del turismo moderno. La Funicolare Vesuviana era allora l'unico impianto di risalita al mondo operante su di un vulcano attivo. Nel 2008 prende il via la ristrutturazione costata circa due milioni di euro. Il progetto, denominato “Il Trenino Rosso sul Vesuvio”, prevede per il 2014 la corsa della celebre Funiculì Funicolà: cinque stazioni in 22 minuti. Nel disegno l’ex officina Cook diviene non solo stazione, con albergo e ristorante-bar, ma anche polo museale. Oggi la struttura giace invece in condizioni di degrado, abbandonata alla ridicola chiusura di catenacci che non vietano ai vandali di entrare e danneggiare vetri, tubi dell’acqua e centraline elettriche.

Gli Invinofender nascono da un appuntamento al buio in un bar di Torre del Greco, per riscaldarsi cominciano come cover band e una volta stabilito il feeling registrano in casa un EP. “Catch the Music in the Room by the Air Duct” permette loro di farsi conoscere nei locali partenopei, fino a catturare l’attenzione della Seahorse Recordings di Paolo Messere. L’etichetta produrrà quindi il primo album registrato nella primavera del 2012 e rilasciato ad aprile 2013.

“A Foolish Rush” è il titolo di un’opera prima per la quale  Michele Lo Savio, Antonio Vinelli, Giuseppe Grossi, Maurizio Del Gatto e Marco Sannino  promettono davvero bene. Un assaggio del disco è “Distance Scars”, suonata alle pendici del Vesuvio, dove il degrado sta lasciando morire una stazione non ancora nata.

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25 gennaio 2013: Nouer @ Gradini di Capodimonte, Napoli

Tutti conoscono il bosco di Capodimonte, la maggior area verde del capoluogo campano. Tutti sanno che all’interno dell’omonima reggia del XVIII secolo vi è il Museo Nazionale di Capodimonte, sede delle gallerie più importanti e ricche dell’Italia meridionale. Non molti invece sanno che dalla piazza del Tondo si alza una scala monumentale ufficialmente chiamata Gradini di Capodimonte. Costruiti dal genio di Antonio Niccolini – e intitolati alla principessa Iolanda Margherita di Savoia - permettono l’accesso ai giardini.

I Gradini oggi sono però una zona off-limits per cittadini e turisti, di proprietà ormai di sole siringhe gettate in ogni dove. Un monumento a cielo aperto che muore d’overdose ogni giorno e che si fa residenza per i senzatetto. Uno spazio tolto alla città, un problema – quello della droga – sul quale ci obbligano a tacere, un’emergenza – quella sanitaria – che deve gridare il suo bisogno d’aiuto.

I Nouer sono Mariano, Eva e Daniele. Autori della “Love Revolution”, più che un EP portano in giro sui palchi di tutto lo Stivale un vero e proprio manifesto. Al suo interno intenti rock, lontani dal motivetto semplice e dalle mode di turno. Colonne sonore ideali di una pubblicità all’antimarketing, neorealismo sonoro dei nostri giorni. Fiori all’occhiello dell’etichetta Subcava Sonora, tutte le produzioni dei  Nouer sono rilasciate in Copyleft, attraverso l’utilizzo di licenze Creative Commons.  Per INDIEVIDUI il trio napoletano ha spento gli amplificatori improvvisando una versione acustica di “Picnic”.

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18 gennaio 2013: Sabba & Gli Incensurabili @ Terra dei Veleni, Frattamaggiore

Dopo aver varcato la soglia di edifici abbandonati, natura in pericolo, servizi mancati ai cittadini, INDIEVIDUI porta la musica nella Terra dei Fuochi, una vasta area a nord di Napoli caratterizzata dallo sversamento illegale di rifiuti, anche tossici. Sabba & gli Incensurabili ci guideranno in un viaggio che farà tappa a Frattamaggiore (NA) e interrogherà il giornalista Antonio Crispino per scoprire qualcosa in più su chi il futuro lo sta già avvelenando.

Per INDIEVIDUI Frattamaggiore – a 10 km da Napoli - è divenuta luogo simbolo di una situazione enorme e disperata: i rifiuti tossici e le ecomafie. “Città d’arte e benedettina”, recita la targa appena entrati in città. A poche centinaia di metri vi è invece un piccolo angolo d’inferno, rifiuti  d’ogni genere nascosti sotto la rampa dell’Asse Mediano, a ridosso del quartiere residenziale di Via Siepe Nuova. I cartelli stradali indicano la direzione per Afragola, poi Acerra, dove nasce l’inchiesta denominata ‘Ultimo Atto Carosello’ che chiede 232 anni di carcere per i 26 imputati che hanno avvelenato le campagne del posto. Col cemento contaminato sono state costruite abitazioni, locali commerciali e persino scuole. I tumori aumentano in maniera esponenziale, allergie e problemi alle vie respiratorie sono all’ordine del giorno.

Con un genere che oscilla tra il cabaret rock e lo swing ‘n roll, Sabba & Gli Incensurabili decidono di fare di un obiettivo comune il punto di partenza della loro musica. La denuncia.

Dunque la partecipazione al progetto INDIEVIDUI non poteva mancare. Complice un disco d’esordio dal titolo “Nessuno Si Senta Offeso” che racchiude l’esperienza di due anni trascorsi tra concerti e locali pieni, contest e vittorie annunciate.

Salvatore Lampitelli, Alessandro Mormile, Luca Costanzo, Alessandro Grossi e Francesco Del Prete si sono uniti nel 2010, mettendo le note ad un linguaggio quotidiano che ironizza e gioca col pensiero del cittadino medio. “Ai Margini della Città” - il brano eseguito per le nostre telecamere – è la sintesi dell’intero album, di tematiche come la politica e il territorio, i giovani che emigrano e gli amori che restano.

L’episodio è realizzato con il sostegno di “SOTTOTERRA movimento antimafie”, “difend’ATELLA Comitato Civico di Succivo contro i Roghi Tossici”, “Rifiutarsi”.

 

A completare la puntata, mercoledì 23 gennaio andrà online sul canale Youtube di INDIEVIDUI l’intervista/approfondimento ad Antonio Crispino, giornalista del Corriere della Sera impegnato nelle Inchieste sulle Ecomafie.

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11 gennaio 2013: Rocco De Paola @ Stazione di Polla, Salerno

Dopo la pausa natalizia, venerdì 11 gennaio INDIEVIDUI torna con un nuovo episodio dedicato a Rocco De Paola, cantautore emergente che denuncia una Campania immobile. A bordo di una vecchia locomotiva ferma sui binari della stazione morta di Polla, in provincia di Salerno, la musica è ancora una volta la voce di un cittadino. Uno come tanti.

Rocco De Paola, classe 1977, si lascia ispirare dai paesaggi del Vallo di Diano, nel salernitano, dove vive ascoltando il meglio del cantautorato internazionale. Pino Daniele, Lucio Battisti, Paolo Conte, Sergio Caputo, Sting, Bob Marley, Bob Dylan, Coldplay, Radiohead e Stevie Wonder sono solo alcuni dei nomi che si celano dietro le melodie di “Distinguere di Notte”, il suo primo EP. Cinque brani acustici che respirano sentimenti quotidiani e vibrano al vento del mediterraneo.

Per INDIEVIDUI partono le note di “Don’t Remember”, unico brano in inglese del lavoro in studio.

Scenografia del diciassettesimo episodio del programma ideato da Saverio Monda è la stazione di Polla - un paese distante ottanta kilometri da Salerno, a nord del Vallo di Diano - da sempre zona di transito obbligatoria per i collegamenti con l’estremo sud Italia. Chiusa nel 1987, la stazione è ora punto di partenza per le autocorse sostitutive. Quello che salta agli occhi tra le erbacce è una vecchia locomotiva, la FS 835.205, abbandonata sui binati interrotti. Un reperto che doveva essere monumentalizzato in una scuola del paese, che invece giace ancora oggi cosparso di ruggine.


La stazione di Polla e la sua locomotiva abbandonata si fanno triste cartolina di una situazione che immobilizza la Campania, producendo danni a studenti, lavoratori e turisti.

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21 dicembre 2012: The Shak & Speares @ Castello di Avella, Avella

INDIEVIDUI mette a nudo una Campania fatta di storia millenaria. Sfida la data 21.12.2012 per catapultare The Shak & Speares nel Castello di Avella, luogo senza tempo a 320 metri di altezza. Nonostante il freddo, l’ossigeno non manca. Il concerto ad alta quota è assicurato. Gli auguri di Natale, a modo loro, anche.

Prendete il nome del più inquieto dei poeti, indeciso tra l’essere e il non essere. Aggiungete una carovana circense con quattro musicisti scalmanati. Punk, rock, folk e tarantella quanto basta. Infornate a 82 decibel e servite con una spolverata di follia. Parliamo della famiglia Marlowe, ovvero The Shak&Speares. Si formano a Pompei, dove qualcuno vocifera sia solo colpa dei loro amplificatori la caduta degli antichi templi. Da lì, da una sala registrazione immersa tra gli olivi, partono in viaggio per avventure ballerine. Pare infatti che nessuno abbia mai visto un culo fermo ai loro concerti. Con ben due Neapolis Rock Festival alle spalle e centinaia di date nei club della penisola, a gennaio uscirà il primo lavoro in studio dal titolo “Gangster”. Il brano eseguito per le telecamere di INDIEVIDUI è “…A Woodchuck Chuck”.

Situato a 320 metri d’altezza, il Castello di Avella – in provincia di Avellino - è tra gli esempi di incastellamento dell’Italia meridionale che conserva più elementi. La tradizione lo vede nascere sulle rovine di un antichissimo tempio pagano consacrato a Ercole. Una posizione strategica per controllare le incursioni provenienti dal mare e dalla Valle dell’Irpinia. Le torrette tondeggianti testimoniano l’operato longobardo, le torri quadrangolari invece risalgono alla costruzione normanna, fino a giungere al mastio di periodo svevo-angioino. Un puzzle temporale che fa del castello una sintesi delle tecniche costruttive militari adottate in Campania tra il VII e il XIV secolo.

INDIEVIDUI presenta al proprio pubblico una location sospesa tra terra e cielo, dove ogni singola pietra è la premessa di ciò che siamo oggi. Un Castello ancora poco conosciuto in una regione da sfogliare come un libro di Storia.

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14 Dicembre 2012: TheGiornalisti @ Museo del Sottosuolo, Napoli

Chi ha detto che c’è da salvare solo la superficie? Il progetto geomusicale INDIEVIDUI trova venticinque metri sotto terra una nuova location per i suoi live in giro per la Campania. Stavolta a scendere dal palco sono i romani Thegiornalisti, nel bel mezzo della promozione di “Vecchio”, secondo lavoro in studio. Il Museo del Sottosuolo di Napoli si trasforma dunque in pista da ballo. Il jukebox è acceso, la festa comincia.

Come i giornalisti, loro scrivono e descrivono. Alle redazioni però preferiscono dischi fatti in casa, pieni zeppi di errori tecnici che i più cool leggeranno come scelte stilistiche. Sono Thegiornalisti, si scrive tuttoattaccato e vengono da Roma. Tommaso Paradiso, Marco Primavera, Marco Antonio Musella e a volte, in tour, in compagnia del basso di Emanuele Guidoboni. Nel 2011 l’esordio con “Vol. 1” ha scatenato curiosità nei confronti di un genere che scavalca la nostalgia dei Seventies in nome di una ballata, ora melodica, ora figlia del punk più morbido. “Vecchio” è invece il secondo capitolo del 2012. Così lontano da una moda che la stampa ha smesso di catalogarlo. Un rock’n’roll essenziale che ti fa muovere le gambe anche da seduto. ‘I Gatti’ è il brano che eseguono per le telecamere di INDIEVIDUI trasformandosi in speleologi ballerini.

Il Museo del Sottosolo di Napoli occupa quegli spazi che furono un tempo acquedotto della città, poi rifugio antiaereo durante la Seconda Guerra Mondiale. A venticinque metri di profondità da una città frenetica e rumorosa, si apre uno spazio fuori dal tempo, nato per far scoprire ai più curiosi un importante pezzo di storia. Quelle sotto i piedi di Piazza Cavour sono infatti antiche cisterne allestite intorno agli anni ’40 per accogliere i cittadini nel più terribile momento del Novecento. Le pareti conservano la vita dei militari divisa tra il sogno americano e la politica italiana. Diversi oggetti dell’epoca lasciano immaginare il passare dei giorni in un ambiente divenuto poi il racconto dei nonni. L’associazione La Macchina del Tempo nel 2012 porta alla luce il meticoloso lavoro dell’ingegnere speleologo Clemente Esposito. L’obiettivo è fare del Museo del Sottosuolo un vero e proprio spazio culturale, non solo accogliendo i visitatori, ma aprendo le porte alle più diverse forme d’arte, dal teatro alla musica.

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7 Dicembre 2012: Epo @ Villa Floridiana, Napoli

La Villa Floridiana nasce nel 1815 come dono di Ferdinando IV di Borbone alla consorte Lucia Migliaccio, duchessa di Floridia. Di lì a poco prendono il via i lavori per fare del parco una riserva naturale con oltre centocinquanta specie di alberi. Un secolo dopo la Villa ospiterà il Museo Nazionale della Ceramica Duca di Martina.

Ogni giorno sono centinaia i cittadini e i turisti che godono dell’aria del polmone verde del Vomero. Un dato che lascia intuire l’importanza della manutenzione del parco, troppo onerosa per la direzione della Villa Floridiana. Nella primavera del 2011 l’area è stata chiusa a tempo indeterminato a causa dei tagli che la soprintendenza ai Beni artistici e storici ha effettuato sul patrimonio del Paese. Il comune di Napoli è rimasto dunque impotente dinanzi alle decisioni imposte da Roma. Tra controversie, proteste e lotte dei cittadini, la Villa ha riaperto per poi tornare a far parlare di sé a marzo 2012. Il sovrintendente al Polo Museale di Napoli, Fabrizio Vona, ha infatti lanciato l’allarme secondo il quale la Floridiana rischia la chiusura definitiva. In mancanza dei fondi necessari per garantire la sicurezza della zona, attualmente è negato l’accesso ad alcune aree.

Gli EPO attualmente sono la voce di Ciro Tuzzi, la chitarra di Michele De Finis e la batteria di Jonathan Maurano. Ma il percorso della band vede l’inizio sul nascere del nuovo millennio: è del 2002 “Il Mattino ha L’Oro in Bocca”, reintitolato poi “Epo” in una successiva ristampa. La loro versione di “Anna” entra a testa alta in ‘Respiriamo Liberi’, compilation tributo a Lucio Battisti allegata al Mucchio Extra dell’estate del 2005. Dell’anno successivo è invece “Silenzio Assenzio”, comparso nella classifica dei migliori dieci dischi dell’anno secondo MTV.
Tra concerti, festival e collaborazioni, bisognerà aspettare il 2012 per un nuovo lavoro in studio. “Ogni Cosa è al Suo Posto” è un titolo profetico per chi si rimette in gioco con cambio di lineup a dieci anni da un successo immenso e inaspettato.

Per le telecamere di INDIEVIDUI Ciro Tuzzi è romantico cantastorie in ‘Notte Doce’, brano che unisce la poesia delle sue liriche al dialetto tradizionale di una terra che canta da sempre e urla da mai.

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30 Novembre 2012: Giovanni Block @ Lungomare Liberato, Napoli

Dopo aver girato in lungo e in largo capoluoghi e province della Campania, INDIEVIDUI ritorna a Napoli. Sul lungomare liberato – gioia e dolore di una città che prova a rialzarsi dai propri errori – incontra Giovanni Block, cantautore partenopeo che alla tradizione guarda per gioco. Giocare per ridurre gli eccessi di un folkrore che genera stereotipi. Da buon Indieviduo, dunque, rinasce ad ogni nota, canta la società oltrepassando i luoghi comuni.

A Napoli ogni problema diviene emergenza. Al contempo ogni questione risolta diventa una liberazione. Sarà per questo che il lungomare che accompagna il percorso della Villa Comunale svuotato dalle auto si autoproclama Lungomare Liberato, vanto a lungo termine dell’operato del sindaco De Magistris. Divenuta un’area interamente pedonale, nell’estate 2012 via Caracciolo si trasforma in meta di vacanza, per chi alle ferie estive ha dovuto rinunciare. Spettacoli, cineforum e passeggiate sono l’occasione per godere di uno spazio nuovo, inaugurato con le selezioni dell’America’s Cup in primavera.

Ma il Lungomare Liberato è davvero il simbolo della città?

A vederlo in un giorno qualunque viene in mente lo slogan di alcuni commercianti che chiedono “lungomare liberato o desertificato?”. La ztl del mare è dunque sinonimo di discordia. Ad alimentare le polemiche vi è l’argomento Acquario, ovvero la prestigiosa Stazione Zoologica Anthon Dohrn. La struttura neoclassica circondata dal verde della Villa Comunale – all’interno della quale si svolge la tredicesima puntata di INDIEVIDUI - che perde i finanziamenti statali e rischia la chiusura, passando così da unico esempio al mondo di acquario ottocentesco e tra i più importanti istituti scientifici d’Europa a luogo dimenticato.

Alla città delle emergenze, INDIEVIDUI risponde ancora una volta con la musica.

Classe 1984, Giovanni Block cresce tra musica e teatro. Il flauto è lo strumento col quale si diploma al conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli. Le esperienze tra orchestre e concerti solista sono il trampolino di lancio per una carriera da cantautore che raccoglierà consensi nelle più importanti kermesse italiane: da Musicultura ad Arezzo Wave, dal Club Tenco al Premio Fred Buscaglione.

Block rappresenta quella parte di Napoli che ripulisce le proprie origini dal colore che invade l’immaginario collettivo. Osserva ciò che accade intorno ed elimina le distinzioni tra il capoluogo partenopeo e il resto dello Stivale. Canta la società immergendo le sue liriche nell’assurdità fatta di gente in strada, politici in poltrona, tivvù urlata e arte silenziosa.

Dopo un’eccellente gavetta fatta di un EP e posti d’onore in numerose compilation, nel 2011 giunge il momento dell’album d’esordio “Un Posto Ideale”. Da quest’ultimo è tratta “Il Paese del Vinello”, eseguita per le telecamere di INDIEVIDUI tra un lungomare liberato e una città in cerca di liberazione.

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Novembre 2012: No Braino @ Darsena, Pozzuoli

In attesa delle nuove date del tour dedicato a “Disco D’Oro”, i Nobraino regalano alle telecamere di INDIEVIDUI l’inedito “Bigamionista”. Lorenzo Kruger e Néstor Fabbri sbarcano alla Darsena di Pozzuoli per puntare i riflettori su una location in attesa di riqualificazione. L’antico porto diventa dunque scenario di una denuncia che prende voce con la musica del gruppo romagnolo.

Con quattro membri ufficiali (voce, basso, chitarra, batteria) e uno in fase di avviamento (fiati), i Nobraino sono di certo il gruppo più discusso della attuale scena italiana.

La loro avventura parte da Rimini, il primo album nel 2006 e il successo - firmato MArteLabel e sotto la direzione artistica di Giorgio Canali - arriva nel 2010 con “No USA! No UK! Nobraino”.

Da qui in avanti gli appuntamenti live sono divenuti imperdibili per fan e curiosi. Spettacoli da capogiro nei quali non c’era da stupirsi a trovare Kruger a cantare tra la folla o arrampicato sulla parete del club di turno. Il tutto condito da liriche sarcastiche e ammiccanti. Tra un paragone con De Andrè e una ballata alla Buscaglione.

Attualmente i Nobraino sono impegnati col tour dell’ultimo “Disco D’Oro”, uscito a marzo 2012. Per INDIEVIDUI Lorenzo Kruger e Néstor Fabbri eseguono l’inedito “Bigamionista”, storia di un camionista con una donna a Siviglia e una a Marsiglia. La cornice è la Darsena di Pozzuoli, la luce quella della sera che cala sul mare.

Pozzuoli è voce e immagine di una terra ardente, i Campi Flegrei. I fumi della solfatara segnano lo stato di un vulcano in attività. Al fuoco si contrappone l’acqua del mare che bagna il golfo partenopeo. La vita passa per il mare, a Pozzuoli. Simbolo di questa linfa non può che essere la Darsena, situata ai piedi del promontorio del Rione Terra, nucleo abitativo fin dal II secolo a.C.

Il vecchio porto di Pozzuoli, con annessa la chiesa della Purificazione detta ‘Assunta a Mare’, fatica però a divenire scorcio prezioso di un lungomare che respira traffico e smog di auto agguerrite.

I progetti che vedono il ritorno degli spazi a luoghi della memoria collettiva sembrano non giungere a destinazione. INDIEVIDUI passa di qui per portare alla luce lo spazio e gli interventi che questo richiede, per salvare la storia di una terra e di un popolo.

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Novembre 2012: Pipers @ stazione Mergellina, Napoli

INDIEVIDUI giunge alla decima puntata. Ospiti  i Pipers, un trio di partenopei che fa appello al sindaco De Magistris per dar voce al problema dei trasporti nel capoluogo campano. La stazione Mergellina, nella sua imponente struttura Liberty, è il punto di partenza per il gruppo che proprio su quei binari esegue “Silvia”, brano estratto da “Juliet Grove”, in uscita nel 2013.

I Pipers sono la voce e la chitarra di Stefano De Stefano, la batteria di Marco Magnacca e il basso di Stefano Bruno. Si formano nel 2007 e sin da subito lo Stivale gli sta stretto. Il sound che li contraddistingue li prende per mano e li accompagna nella Gran Bretagna madre del britpop. The Charlatans e Starsailor sono solo due dei primi nomi internazionali che scelgono il trio partenopeo in apertura ai loro concerti italiani. Col tempo la musica dei Pipers si evolve in un folk che trova le radici nelle melodie di Elliot Smith e Turin Brakes, e proprio con questi ultimi condividono il palco nel 2012.

La stazione di Napoli Mergellina si presenta come una parentesi parigina nel cuore della città. Lo stile liberty della costruzione anni Venti sovrasta gli edifici tutt’intorno. Dal 2009 perde il collegamento diretto con Roma Termini, divenendo solo fermata della linea 6 della metropolitana. Con la riduzione delle corse la struttura è caduta in uno stato di noncuranza che sta facendo sorgere sempre più numerose polemiche. INDIEVIDUI è partita da qui per raccontare un elemento fondamentale per una città in crescita: i trasporti. Tassello importante e punto di forza della campagna elettorale della giunta De Magistris, sembra però fermo a causa dei mancati accordi tra Comune e società esterne.

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Novembre 2012: Abulico @ Tempio Serapide, Pozzuoli


Il Tempio di Serapide (Macellum) è uno dei resti del periodo d’oro che il golfo di Pozzuoli ha vissuto in epoca romana. Costruito tra il I e il II sec. a.C., è oggi in balia di quell’ordinaria manutenzione che tarda ad arrivare. Al momento delle riprese la pavimentazione della struttura è apparsa ricoperta da uno strato di melma maleodorante, causata dall'appantanarsi dell'acqua che non defluisce in mare, problema per il quale occorre l’utilizzo di pompe di sollevamento del pavimento (che si trova al di sotto del livello del mare). Da diversi anni la mancanza di fondi sufficienti per attivare gli interventi provoca a ripetizione la caduta del tempio in uno stato di abbandono. Gli Abulico sono Alessandro, Baba, Andy e Carlo. Quattro partenopei che partecipano in prima persona alla diffusione della musica campana su territorio nazionale. ‘Tokyo Eyes’ è il brano che li ha presentati al grande pubblico e li ha fatti giungere al disco “Fragile”, in uscita il prossimo 5 novembre. Da quest’ultimo lavoro, già apprezzato dalla critica, è tratto “La Purezza del Silenzio”, eseguita per le telecamere di INDIEVIDUI. Un cantautorato fatto di testi delicati e musiche incalzanti, qui rese nella veste delicata di una versione acustica.

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Ottobre 2012: Mantra Above The Spotless Melt Moon @ Villa D'Elboeuf, Portici

Villa d’Elboeuf, struttura settecentesca che fa da sfondo alla puntata, nacque per volontà del duca d'Elboeuf, poi acquistata dai Borbone che la usarono come dependance della Reggia di Portici. Per mano di Ferdinando IV ci fu la costruzione del Bagno della Regina, raro esempio di architettura balneare in tempi in cui andare in spiaggia non era ancora popolare.

La costruzione della ferrovia (1839) fece scomparire il parco che dava respiro alla struttura; successivamente, con l’alienazione dei beni dei Borbone, la Villa fu ceduta alla famiglia Bruno e divisa tra vari fortunati affittuari. Dalla metà del XIX secolo, dunque, Villa d’Elboeuf inizia la sua discesa verso una condizione di degrado inimmaginabile. Nelle mani dell’inerzia istituzionale, la struttura conosce attualmente uno stato di abbandono totale: dalle scalinate depredate dei marmi, fino agli interni distrutti dagli incendi, passando per i soffitti ceduti alle intemperie.

Mantra ATSMM

I The Mantra ATSMM (acronimo di “Above The Spotless Melt Moon”) nascono alle falde del Vesuvio, puntano lo sguardo alle melodie che vengono da lontano, guadagnandosi paragoni importanti come Sigur Ros e Pink Floyd. Il tratto distintivo della band è senza dubbio la voce di Adriana Salomone, capace di condurre chi ascolta in universi senza tempo. La chitarra di Maurizio Oliviero, il basso di Davide Famularo e la batteria di Salvo Sibillo impacchettano un prodotto che non è mai stato esordiente. Piuttosto stupefacente. Sorprendendo anche chi, dalla Campania, credeva di trovarsi di fronte il solito mood mediterraneo con gli amplificatori spenti. A dar loro fiducia i big dell’indie nazionale come Il Teatro degli Orrori che li ha voluti gruppo di supporto per il proprio tour. Ottimo anche l’incontro con i palchi inglesi e statunitensi. Tanto da esser definiti oggi il gioiellino di casa Rare Noise Records. ”The Wolf”, tratto dall’ultimo “Ghost Dance”, è il brano che scelgono per INDIEVIDUI

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Settembre 2012: A Toys Orchestra @ Masseria O'Sentino, Marigliano

Dal 28 settembre è disponibile alla pagina Youtube di Indievidui una specialissima versione di “Midnight Revolution” degli …A Toys Orchestra.

La band di Agropoili si è esibita in una location speciale: la Masseria O’ Sentino, alle porte di Marigliano (NA). La splendida struttura secolare ha cambiato ruolo nel tempo, divenendo dimora delle avventure mariglianesi del celebre Leo de Berardinis negli anni Settanta e poi discoteca in voga dieci anni più tardi. Fino all’attuale stato di degrado e abbandono.

De Berardinis fu uno dei padri fondatori del teatro di ricerca italiano che, dopo la rottura artistica con Carmelo Bene, decise di trasferirsi a Marigliano insieme alla sua compagna Perla Peragallo. Qui – in uno dei domini della Democrazia Cristiana che ostacolava ogni forma di innovazione sociale e culturale - i due hanno dato vita a spettacoli memorabili, in cui la tradizione partenopea veniva mischiata a elementi d’improvvisazione, grazie anche all’impiego di attori non professionisti e musicisti di paese.

Dopo le prime tre fortunatissime puntate dedicate al litorale torrese e agli artisti del festival La Bella Stagione (Dimartino, Dellera, Gnut), gli …A Toys Orchestra si fanno voce di una denuncia che sembra dimenticata dalle amministrazioni di turno. La loro esibizione alla Masseria O’ Sentino accende i riflettori su un dramma tutto italiano che riduce luoghi come questo in strutture pericolanti e polverose.


Oltre a Monda, nella squadra la grafica Sanny Di Sarli e la critica musicale Micaela De Bernardo.

Una bella idea, che ci accompagnerà per tutto il freddo inverno.

Giovanni Block

Per info: pagina FB