Chitarra e voce per un'orchestra di emozioni. Si è tenuto ieri sera (lunedì 20 settembre)  nella splendida cornice del chiostro di Sant’Antonio di Portici, il concerto di Fausto Mesolella e Nada.

live report di Maria D'Arco

Mozartbox, rassegna ormai di consolidato successo - frutto di una sapiente contaminazione di generi e forme artistiche, in ricordo di un’antica visita di Mozart nella cittadina borbonica -  nata  dalla collaborazione tra il Comune di Portici e la regione Campania, ha regalato agli spettatori una serata magica. Senza enfasi, per chi non conosceva il talento straordinario di Fausto Mesollella, casertano d.o.c. e chitarrista degli Avion Travel, nonché arrangiatore e compostiore apprezzatissimo(Nannini, Mannoia, G.Ferri, P.Conte... ndr) è stata un’ccasione unica per comprendere come l’arte nasca da un talento semplice e geniale, silenzioso ed efficace come le mani di un uomo su una chitarra.

Il repertorio di Nada incastonato nelle acrobazie musicali di Mesolella prende tutt’altro colore, la sua voce si fa più roca a tratti cresce a buttar fori un’energia che arriva  oltre il palcoscenico. Le sue hit Ma che freddo fa, Sassofono blu, Ti stringerò, e la recente bellissima Luna in piena, travolgono di emozioni gli spettatori. Nada balla e si muove, sorride e canta con tutto il corpo. Fiera matrona o bambina  mai cresciuta, accanto a un trasognato chitarrista, che parla con le note. E allora O sole mio,  Luna rossa, Venezia-Istanbul (F.Battiato), e persino le tradizionali Maremma e La porti un bacione a Firenze, sembrano scritte per questo duo inedito, nato “un po’ per gioco”, come ha dichiarato la stessa Nada.

Qualche anno fa l’incontro da cui era nato un bellissimo disco, misconosciuto come il talento dei suoi autori, dal titolo “Nada Trio”(etichetta Storie di Note). Allora nel progetto c’era anche Ferruccio Spinetti, contrabassista ed ex membro degli Avion Travel. Un esperimento riuscito bene, una combinazione perfetta ad accompagnare la potente espressività della cantante toscana. Ieri sera Spinetti non era sul palco ma, ci perdonerà, la chitarra di Fausto era da sola un’orchestra intera.

E gli sguardi e il parlarsi attraverso due mondi, vicini e lontanissimi dei due artisti, ci ha un po’ innamorato. In una notte serena, in un chiostro nascosto dal resto del mondo.

Maria D’Arco