Motel Connection, il live report del Caserta Force One

1300 paganti hanno riempito il campo da rugby di Santa Maria Capua Vetere. L'elettronica rotonda dei Motel Connection ha chiuso la prima edizione del Caserta Force One, che ha sostituito il Caserta Rock Festival. Leggi il report di Luisa Ferrara (foto di Francesco Cirillo).

Venerdì sera, uno degli ultimi week end di settembre… si sente l’autunno, fa fresco.
Dopo un po’ di peripezie per trovare parcheggio arrivo con vari amici al campo di rugby e un po’ in ritardo mi fiondo dentro con il mio +1 di fiducia (il mio amico fotografo Francesco Cirillo).
La prima bella sorpresa è quella erbetta umidiccia del campo grazie alla quale, mi dico, non respireremo troppa polvere. Altra bella sorpresa è la birra alla spina non annacquata a 3 euro e tante altre cose da bere.
I primi a suonare sono stati i DEUS X MAKINA, vincitori del contest Caserta Rock City 2010, band casertana che canta la rabbia con chitarre estreme, voce in screaming e sezioni elettroniche aggressive. A seguire i DROWORD, anche loro abbastanza rabbiosi e pieni di energia, una band che si definisce essenzialmente rock, con un sound un po’ crossover, decisamente potenti e incalzanti.

Dopo una piccola pausa è il momento del tanto atteso sound elettronico del gruppo torinese Motel Connection. Samuel dei Subsonica, insieme a Pierfunk (ex-bassista dei Subsonica) e Pisti (dj house) sono in grado di far ballare, saltare e cantare la folla fino alla mezza, con successi come l’eccitante “Two” e il più dolce “The power of love” passando per il singolo estratto dall’ultimo album H.E.R.O.I.N., “Automatic” che ha letteralmente esaltato la folla. Il palco è bello, pieno di luci e faretti colorati, il ritmo incalza e le lucine accompagnano i movimenti. La folla è variegata, dagli alternativi amanti dei Subsonica, ai frequentatori di discoteche. In giro ci sono coppie che si baciano, gruppi di amici che saltano abbracciati, chi poga o si dà spallate, chi balla da solo, chi balla da seduto nell’erba con gli amici intorno e una birra in mano, un’atmosfera che mi è sembrata quasi uno strano mix tra mood woodstockiano e rave party.



Forse gli organizzatori si aspettavano un’affluenza maggiore, ma eravamo come minimo un migliaio di persone abbastanza divertite. Per me è stata la prima volta che ho visto i Motel Connection per bene, mi è capitato solo ad un’edizione del Primo Maggio a Roma qualche anno fa, il tempo di 2/3 pezzi. I Subsonica invece li ho ascoltati diverse volte live, sono stata una gran fan per tutti gli anni dell’adolescenza. Quasi inaspettatamente i Motel Connection mi hanno colpita: un sound elettronico interessante, una belle verve, tranne in qualche pezzo più stanco, nel complesso testi in inglese brevi e concisi, come il genere vuole, ma non banali. Credo che questo side-project di Samuel sia da tenere d’occhio.
“Feel the sound, that shine/So feel that sound liquefying/Hear your sough in time/So hear the sound that survive…”
E sulle note e le parole di “Two”, ovviamente bissata e suonata a fine spettacolo, questi 3 ragazzoni salutano Caserta, o meglio Santa Maria Capua Vetere.

Inoltre, ecco il resoconto della conferenza stampa di presentazione del concerto dei Motel, sempre della nostra inviata Luisa Ferrara, in cui sono stati spiegati i motivi del mancato Caserta Rock Festival.

Non mi aspettavo certo, dopo anni che frequento Santa Maria Capua Vetere e Caserta, che alla mia prima conferenza stampa avrei appreso la notizia che per il 2010 salta di sicuro il Caserta Rock Fest. Ebbene si. Quelli che avevano sperato che qualcosa a Caserta in questi ultimi anni si stesse muovendo, che la sensibilità verso la scena rock, la scenda indie e in generale quella musicale (giovanile?) fosse ormai una certezza, forse si sono sbagliati. Quest’anno, per problemi essenzialmente di fondi, l’unica kermesse veramente rock rock del casertano salta. Caserta non può avere come Napoli un suo festival esclusivo (Neapolis Festival), o come Avellino due festival importanti (Frigento e Mas Fest), giusto per fare un esempio. Certo abbiamo avuto grandi eventi, come il recente Atellana Festival di Succivo, degno di nota, oppure siamo famosi per le Leuciane di San Leucio o il Settembre al borgo di Caserta Vecchia, ma era bello che Caserta come città avesse un festival rock tutto suo, per i Casertani tutti, organizzato dai Casertani. Forse sono malinconica io ma mi piaceva sentir dire Caserta Rock Festival!

Dovevano esserci più serate con grandi ospiti, e invece per ora l’organizzatore delle passate edizioni, Maurizio Affuso, è riuscito soltanto a organizzare una sola serata (a cui si spera ne seguiranno altre) con i Motel Connection, per venerdì 17 settembre a Santa Maria Capua Vetere (Campo di Rugby). Il nome di questo evento non sarà però per l’appunto Caserta Rock Fest, bensì Caserta Force “One”, proprio per differenziare i due eventi, dal momento che fondi e staff sono diversi. I Motel Connection sono stati scelti proprio dai fan del Caserta Rock Fest, che su Facebook hanno espresso la loro preferenza tra varie band proposte. Si spera, come ha detto oggi a chiare lettere Maurizio Affuso, che l’affluenza sia quella prevista, affinché grazie agli introiti della serata del 17, si possano organizzare altri concerti, e avere magari un Caserta Force “Two”, un Caserta Force “Three”, e così via…

Come ci ha detto Luigi Pezzera, proprietario del Moma Lounge Bar, locale che ha ospitato la conferenza e che prevede una lunga serie di serate musicali per la stagione autunno/inverno, e maggiore finanziatore per quest’anno del Caserta Force “One” (e già del recente Pizza Fest, chiuso con i conti in rosso per via del maltempo), per i privati investire in progetti culturali qui è davvero rischioso. Lui che è un imprenditore che lavora sul territorio sammaritano da anni, vorrebbe vedere la stessa Santa Maria Capua Vetere al centro di un “turismo di spettacolo” che portasse cultura, musica e anche, ovviamente, un ritorno economico per la città, i commercianti e i gestori di locali. Vorrebbe che la sua città, avendone le potenzialità, si arricchisse sotto più punti di vista. Per fare tutto questo però sarebbe indispensabile l’aiuto delle Istituzioni, che talvolta tendono a finanziare soltanto eventi sicuri e consolidati, e difficilmente ad investire su qualcosa di innovativo, variegato, e meno commerciale. Un festival rock per i giovani, o in alternativa serate singole, ma sempre di musica live, suonata dal vivo, da gruppi italiani provenienti da tutta Italia e, perché no, anche nostrani, è una buona opportunità per fare avvicinare i giovani alla musica in modo propositivo e creativo. Del resto, come ricorda Affuso, Santa Maria Capua Vetere è stata per anni un luogo in cui nascevano tante piccole band con vari stili musicali, i ragazzi si riunivano per provare, suonare insieme, e riempivano le sale prova…un modo per non stare buttati in strada a perder tempo, ma per arricchirsi a vicenda confrontandosi. Oggi anche questo sembra sfumare, ed è vincente il mainstream proposto perlopiù dalla tv.

E’ brutto quindi vedere fallire un progetto come il Caserta Rock Fest, che tra l’altro ha avuto un discreto successo, in particolare l’edizione del 2008 che è stata premiata dal Mei (Meeting delle etichette indipendenti) come miglior festival d’Italia, ottenendo anche una menzione speciale alla Bit di Milano. Per ora il Comune per il Caserta Force “One” mette a disposizione soltanto la location, e il biglietto d’ingresso per l’evento del 17 è di 10 euro. Se le Istituzioni avessero partecipato con l’investimento di una somma di denaro, forse si sarebbe potuto anche abbassare il prezzo biglietto, come fa notare Luigi Pezzera, così da attirare sicuramente più gente, ma evidentemente per ora le istituzioni non trovano interessante investire in questo progetto. Chissà magari ce la si fa da soli…speriamo davvero.

Forse, se tutto va bene, c’è speranza di un aiuto per le prossime edizioni? O che addirittura nel 2011 si possa riavere il Caserta Rock Fest? Chissà. Non è ancora tempo di pronostici, per ora possiamo dire che aspettiamo il 17, e che si auspica che i Motel Connection con il loro sound elettronico facciano ballare e divertire la folla, e portino una ventata di freschezza in questo autunno di provincia.