"Il mondo è come te lo metti in testa" di Giovanni Truppi. La nostra recensione

di Giuseppe Piscino

Sarà forse vero che sta per arrivare l’estate. Sarà sicuramente vero che fino ad ora c’è stata pioggia e cieli scuri nelle nostre vite e poi ci si chiede come mai, dalle parti nordarole si è così chiusi verso gli altri. Il “tempo” inteso in senso meteo agisce sulle nostre coscienze e tra tutte quelle anime perse, in sofferenza perenne…tra nebbie, nevi ed umidità insopportabili è naturale che gli “artisti” pullulino!

Evvabene, siamo su un sito, dove si scrive di musica, mica abbiamo deciso di darci alla meteorologia. Però, cari miei, sarà pur vero che il sole ed il mare, anche quello sporco delle nostre zone, incidono come e più della nebbiolina e dei cieli immobili, nelle anime della gente.

E così puoi anche allontanarti da Napoli e vivere, per esempio a Roma, come Giovanni Truppi ed avere nostalgia della Nea polis. E già, vi chiederete, ma chi è il sopra nominato?

Ha esordito nel 2009 con l’album C’è un tempo dentro di me. Ha fondato un’etichetta discografica, I Miracoli. E’ un cantautore e per rispondere adeguatamente alla domanda, per conoscerlo meglio, oltre questo articolo, consiglio vivissimamente di ascoltare la title track del suo secondo, bellissimo lavoro "Il mondo è come te lo metti in testa", pubblicato in coproduzione con l'etichetta newyorkese Jaba Jaba Music e con distribuzione Audioglobe.

E così possiamo appurare delle sue frequentazioni nei locali o con gli amici, dove in genere si annoia o le sedute dal “pazzologo”.

Un trentenne con tante domande sulla vita dei nostri giorni e quando il buongiorno si vede dal mattino, non ti meravigli che il disco, oltre che da Truppi, è prodotto da Marco Buccelli, batterista e produttore per Geoff Farina e Xenia Rubinos.

E chiedetevi pure chi è Farina. Vedere, ascoltare ed apprezzare, qualsiasi canzone dei Karate o se volete restare in Italia, ascoltare gli Ardecore e vi renderete conto che siamo a livelli stratosferici. Gente che non vende come i Subsonica o i Negramaro, ma da vendere ha solo classe e scusate se è poco.

Negli anni, da queste colonne, ho recensito un bel po’ di musica nostrana e, senza dubbio (per una volta ndr), posso affermare che il prodotto di Truppi è di tre spanne sopra agli altri.

Inserite il cd con funzione “random” ed avete solo l’imbarazzo della scelta per intuire qual è la canzone più bella.

Note fresche, arrangiamenti perfetti, testi a tratti sbilenchi ed a tratti sulfurei, con parecchie sorprese, come la cover spettacolare di “Giovinastro”. Cantata a suo tempo da Gianfranco Marziano, molto famoso nel circuito “off”, questa versione sembra quasi un pezzo dei Karate. Un pianoforte (suonato dallo stesso Truppi) che si posa con una gran cassa di Buccelli fa da contraltare alla disperata chitarra elettrica di “La lotta contro il tempo”.

Un disco ironico, lieve ed elegante. Un prodotto da ammirare, se non fossimo in una nazione dove il merito è andato a ramengo da secoli. La maggior parte dei brani del disco potrebbe passare in heavy rotation (scusate l’inglesismo) nei maggiori network radiofonici.

Ma purtroppo non è così ed allora consiglio anche di ascoltare la canzone “19 gennaio”, sbilenca nella metrica, bellissima nella musica e con un testo naturale e sincero. A proposito degli scritti del disco, soffermiamoci su quello della “Lotta contro la paura”…che comincia, a dire del nostro, dalla salatura della pasta, prosegue poi con la cottura della stessa.

E siccome non vogliamo farci mancare nulla, il buon Truppi ha lasciato ai posteri due video ufficiali. Il primo è “Nessuno”, altra perla dell’album: è stato premiato, l’anno scorso, come miglior video indipendente italiano, è molto particolare ed interessante. Da vedere anche il secondo, appena uscito, con le note di “La Domenica”.

In questi video non aspettatevi gente che spara rime a mille all’ora e si sporge davanti alla telecamera, parlandosi addosso dal primo all’ultimo secondo; non attendetevi nemmeno tipi palestrati, tatuaggi al vento e signorine da cene eleganti, senza cervello e senza vestiti. Questa è un’altra storia, un’altra geografia esistenziale.

Giovanni Truppi è in tour, dal vivo ha personalità, genio e poesia. Se arriva dalle vostre parti, andate e godetene tutti!