La recensione di "Marco Smorra e i tempi moderni", esordio su disco del giovane cantautore partenopeo.
"Non ha importanza cosa pensi,
non ha importanza cosa dici,
l'unica cosa che conta è la notorietà. Anche a costo di indecenza la notorietà
che ti premierà per la tua indecente banalità"
[Il mio bar – Marco Smorra e i Tempi Moderni]
Come seconda tappa di questa mia avventura su Campania Rock ho deciso di raccontarvi le mie impressioni sul disco di un giovane cantautore napoletano, Marco Smorra, intitolato "Marco Smorra e i tempi moderni". Anche questo prodotto dalla Full Heads e distribuito da Audioglobe.
Parlare di questo disco per me è complicato o, perlomeno, raccontarlo mettendo da parte la stima e l'affetto che nutro per Marco, ma sarò obiettivo e se necessario, anche brutale.
Come avrete visto all'inizio della recensione, ho scelto questa strofa di questa sua canzone perchè incarna perfettamente la voglia di Marco di raccontare i nostri tempi, dove l'unica cosa che conta è la notorietà, spesso banale, costruita da situazioni indecenti, da volgarità, dalla triste realtà di apparire secondo canoni sbagliati dove anche il vedersi con persone, con amici diventa tutto finto, costruito intorno a finestre virtuali come alcuni social network. Si è perso il gusto di vedersi dal vivo, confrontarsi, anche con le stesse facce, nel solito bar.
Oltre alla riscoperta di vecchi valori, il giovane cantautore dedica molte parole all'amore e alle donne, sempre più forti, sempre più consapevoli della propria femminilità e del proprio potere e della propria influenza sugli uomini. Lo slogan FIGA POWER rende bene l'idea. Oltre all'amore tema del disco è la precarietà, a questo stato di crisi continua che coinvolge sempre più giovani lasciandogli poco spazio per sognare, per costruire un proprio futuro, dove c'è anche paura di amarsi totalmente perchè si è precari. Giovani definiti bamboccioni, fancazzisti solo perchè abitano ancora con le proprie famiglie. Diceva un famoso comico italiano: "C'è crisi, c'è grossa crisi".
Un disco scritto molto bene fatto di ricerca e di consapevolezza del cantautore che ciò che si canta e che scrive e che racconta è la triste realtà dei nostri tempi moderni; un lavoro reso ancora più ricco dall'ottimo lavoro tecnico con riff classici e arrangiamenti minuziosi. Un disco che ha dalla sua la ricchezza di testi che tutti i giovani precari potrebbero far propri e cantare a squarciagola.
Inutile far finta di niente... è nato un nuovo cantautore: Marco Smorra.
Giacomo Ambrosino
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