Report

Disco in vetrina

Speciali

Foto Gallery

Abroad: rock dal mondo

Dalla terra dei fuochi, arrivano gli R&Fusion. La recensione dell'album

di Giuseppe Piscino

Nove canzoni, un album di esordio, un titolo che evoca un bel po’ di cose ed il nome di un gruppo che gioca tra la lingua inglese ed il dialetto napoletano.

R&FusiOn, è una band composta da Emanuele Ammendola (contrabbasso, voce), Marco Fiorenzano (pianoforte), Paolo Pironti (sax alto e soprano), Luca Di Sieno (oboe, percussioni, chitarra, voce), Pietro De Luca Bossa (batteria, voce) ed Eduardo Ammendola (videoproiezioni e sortite teatrali). In sei, tutti provenienti dal Conservatorio, alle prese con il jazz senza dogmi, che, dopo tanti anni e centinaia di concerti in giro per la Campania, hanno deciso di entrare in sala registrazione per fermare su disco le loro sensazioni.

E vabbene, non siamo certo dalle parti delle sperimentazioni di John Zorn e dei classicismi di tanta musica nostrana, ma il gruppo, nella propria manifestazione di intenti, si presenta come un ensemble che spazia tra pop, jazz, musica classica e testi impegnati.

Insomma, i nostri, non volano basso. E’ vero bisogna andare sempre oltre, sempre su un filo immaginario, sospesi tra la buona e la brutta musica, ma stando attenti a non cadere, passo dopo passo.

E così all’ascolto di “Dalla terra dei fuochi” (prodotto da Magmamà, Gianfranco Portogallo e Fullheads e distribuito da Audioglobe) ci si imbatte in un lavoro sanguigno, mai distaccato con alcuni passaggi troppo scontati, come la canzone sui 150 anni dell’unità d’Italia, guardata dal meridione.

In questo caso, se risulta molto interessante rappare su base jazz, si denota una certa superficialità riguardante il testo. Certo, sarebbe stato meglio, ascoltare a riguardo “Tre fratelli contadini di Venosa” degli Stormy Six per intuire come affrontare un tema tanto grande in quattro minuti di canzone.

Gli R&FusiOn, però, toccano buone vette con “Aveto e forte”, con un testo sui nostri tempi di egoismo ed utilitarismo e con la bellissima ”Cantame”. Una canzone che potrebbe benissimo passare per i canali dei grandi network radiofonici, se i direttori artistici avessero meno viltà. Una canzone da ascoltare e riascoltare che suggella in maniera positiva il primo lavoro di questi ragazzi tra jazz, pop, dialetto e musica strumentale, lontani dalla superficialità di tante produzioni.

Il titolo “Dalla terra dei fuochi” vuole richiamare l’immenso disastro ambientale che da tantissimi anni avvelena la provincia di Napoli e Caserta, area di provenienza degli artisti, martirizzata continuamente dai roghi tossici e illegali.

Ed a tal proposito c’è da ricordare come, proprio pochi giorni fa, una sentenza di un tribunale ha dichiarato prescritti (grazie a leggi un po’ particolari) i reati contro tante aziende dell’Italia settentrionale che venivano a sversare illegalmente nella Campania, una volta felix.

Ma il segno di questi tempi infami si può anche cancellare ascoltando gli R&FusiOn, mentre fanno i primi passi nel mondo musicale magmatico italiano.

Concerti in Campania

< Ottobre 2011 >
Lu Ma Me Gi Ve Sa Do
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
31            

Vinci biglietti

Contest

Join us on

Campania Rock FacebookCampania Rock twitterCampania Rock flickrCampania Rock MySpace

© 2010 Campania Rock, testata giornalistica registrata al Tribunale di Nola (reg. numero 154 del 28/11/2008) / credits